Incipit
Dopo la pubblicazione del mio articolo Perché il “bel paesaggio” può distruggere il paesaggio, in cui si analizzano le fasi che portano alla comparsa del fenomeno dell’overtourism in territori paesaggisticamente rilevanti, la Redazione di questo blog mi ha invitato a dar seguito a quanto scritto per proporre pratiche efficaci per approcciare a un turismo di qualità, possibilmente non elitario. Questo nell’idea, del tutto condivisibile, che un tale approccio possa contribuire a ridurre gli effetti negativi che il turismo di massa ha spesso sul territorio. È evidente come la soluzione alla massificazione del turismo investa problematiche che vanno ben oltre la sola visione del paesaggio e, essendo il mio specifico interesse limitato a questo aspetto, ritengo purtroppo di non essere nella posizione di poter formulare proposte esaustive in tal senso. Mi sento però di suggerire una riflessione sui caratteri dell’overtourism, che com’è noto rappresenta la conseguenza peggiore del turismo di massa, sui concetti base per evitarlo e su come la lettura del paesaggio possa portare a vedere/conoscere il territorio in un’ottica diversa dalla visione turistica tradizionale, arrivando così a costituirne una valida alternativa….
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