PAESAGGIO O PANORAMA? Dialogo sulla necessità di una visione consapevole del territorio

Frederick Bradley      

Mediaits, 2011

 

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Descrizione

Nella fraseologia comune i termini paesaggio e panorama sono in genere considerati sinonimi e come tali utilizzati vicendevolmente per indicare sia l’espressione dei caratteri che nell’insieme danno la percezione del significato di un territorio, sia una scena, cioè una rappresentazione, dello stesso territorio purché di valore estetico significativo. Un dualismo, anche e soprattutto culturale, di portata tale da influenzare l’evoluzione storica del concetto stesso di paesaggio con sensibili ripercussioni nella definizione dei criteri di pianificazione e gestione del territorio, così come nella visione che del territorio ha il comune cittadino. In un dialogo tra il lettore e l’autore si ripercorrono i motivi e gli effetti di questa confusione terminologica che arriva a assumere una specifica dimensione socio-culturale e a divenire corresponsabile della progressiva perdita di discernimento dell’uomo rispetto ai mutamenti che oggi lo stesso impone al territorio in cui vive.


I paesaggi non possono essere concepiti e gestiti come gli edifici e i giardini. Essi sono l’esito di dinamiche mutevoli nelle quali interagiscono fattori ambientali, sociali ed economici e gli uomini sono al tempo stesso gli attori e gli spettatori di cui ci ha parlato Eugenio Turri. È a oro che volge la propria attenzione scientifica e professionale Frederick Bradley con le Guide al Paesaggio d’Italia e con contributi teorici come quest’ultimo, che prosegue un più articolato pensiero divulgativo sul senso profondo del paesaggio. Si tratta di una direzione di lavoro essenziale perché il nostro sguardo al futuro prossimo tenda alla diffusione ed al radicamento di una cultura diversa, consapevole e determinata nel concepire il paesaggio come unfondamento della sua provenienza, della sua contemporaneità e del suo destino. Il progetto paesaggistico è praticabile con concretezza ed efficacia se si procurano condizioni adeguate: fra queste non può mancare una coscienza sociale del paesaggio fondata su una sua congrua conoscenza.
Prof. Gabriele Paolinelli – Docente di Architettura del paesaggio all’Università di Firenze